È in vigore da ieri il nuovo sistema di certificazione elettronica dell’Unione europea per monitorare le importazioni dei prodotti biologici.
Fonte: Commissione europea
Data: 20/04/2017
“Questo strumento – si legge in una nota pubblicata sul sito della Commissione europea – contribuirà a ridurre il rischio di frode, oltre a far decrescere l’onere amministrativo degli operatori e delle autorità nonché a offrire dati statistici più completi sugli alimenti e le bevande bio importati”.
Per un periodo transitorio di sei mesi, il sistema cartaceo e quello elettronico coesisteranno, mentre dal 19 ottobre di quest’anno le importazioni biologiche saranno coperte solo dalla certificazione elettronica.
“L’impegno sul rigore delle misure di certificazione e d’ispezione – ha affermato il commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Phil Hogan – è una componente importante delle norme unionali sulla sicurezza alimentare, grazie alle quali siamo diventati la migliore insegna dei nostri alimenti e bevande nel mondo, ma dobbiamo continuare ad andare avanti per scoprire strade sempre nuove, per fare di più e meglio. Con le nuove regole, migliora la tracciabilità dei prodotti biologici, un mercato importante e in piena crescita”.
Con il nuovo sistema di certificazione elettronica è ora necessario inserire i certificati d’importazione nel sistema esperto per il controllo degli scambi (Traces), il “dispositivo” elettronico in vigore che segue i movimenti dei prodotti alimentari nell’Unione europea.
“Accessibile ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette – continua la nota pubblicato sul sito della Commissione europea – il sistema Traces è risultato agevolare gli scambi, in quanto permette ai partner commerciali e alle autorità competenti di ottenere facilmente informazioni sul movimento delle partite e accelera le procedure amministrative; si è, inoltre, dimostrato uno strumento prezioso nel facilitare la reazione rapida alle minacce sanitarie nella misura in cui tiene traccia dei movimenti delle spedizioni e agevola la gestione del rischio delle partite rifiutate”.